Resilienza_Cat. U13 e U14 Part_2

Scritto il 15/03/2020
da Cristiano Canova

RESILIENZA e MOTIVAZIONE_Part 2 - Categoria U13 e U14

 

DI SOLITO QUANDO LE ASPETTATIVE SONO ECCESIVAMENTE ALTE,

SIAMO PIU' VULNERABILI ALLA FRUSTRAZIONE.

 

RESISTENZA AL DISAGIO
La capacià di resistere al disagio (mentale o fisico) di solito nasce nella nostra mente dal nostro sistema delle aspettative… Se queste sono troppo alte o irrealistiche sarò più vulnerabile alla frustrazione.

 

Quindi se penso alla resilienza, dovrò fissare degli obiettivi che siano reali (che possa raggiungere), ma che allo stesso tempo siano allenanti: una volta raggiunti, è possibile alzare la asticella e continuare a migliorare.

Ristrutturare mentalmente

  • Trovare degli elementi positivi in un evento negativo, guardandolo da un altro punto di vista. Imparare dall’errore.
  • Sapere di poter controllare lo stress per l’errore diminuisce gli effetti negativi a livello fisico, e allo stesso tempo mi dà l’opportunità di riprovarci nuovamente con più tenacia: “Sbagliare ancora, per fare meglio”

Imparare a sperare
 

  • Diciamo di avere speranza, quando abbiamo la fiducia che gli eventi negativi prima o poi finiranno.
  • Chi non sa sperare, tende a vedere gli eventi negativi come permanenti e quindi ad arrendersi facilmente, disperarsi. (pensando alla resilienza vuol dire fermarsi nell’errore).
  • Invece chi sa sperare, vede gli eventi negativi come temporanei, quindi non generalizza, è ottimista. (entrare nella zona delle soluzioni)

 

C’è un forte legame tra speranza e salute fisica, questo legame si chiama effetto placebo.

LE NOSTRE CREDENZE ORIENTANO LA RISPOSTA DELL’ORGANISMO.

 

COME AUMENTARE LA PROPRIA RESILIENZA

 

  1. PER CAMBIARE LA MENTALITA' È IMPORTANTE SAPERE COME SIA FATTO IL NOSTRO SISTEMA DI CONVINZIONI.

Mi devo chiedere:

  • Di fronte ad un problema come reagisco? (Resto sul problema / Entro nella zona delle soluzioni)
  • Leggo il raggiungimento di un obiettivo come frutto dell’impegno o della fortuna?
  • In caso di insuccesso... Credo sia colpa di chi o cosa?
  • Intraprendendo un'attività, la mia attenzione si focalizza sulla realizzazione del compito o sugli aspetti negativi dell’esperienza?
  • Tendo a sviluppare aspettative adeguate alla realtà o irrealistiche?
  • Di fronte ad una difficoltà tendo ad affrontarla o ad evitarla?
  • Le emozioni negative, i sintomi fisici attirano in modo massimale la mia attenzione o riesco a concentrarmi sul compito?
  • Di solito tendo a vedere gli eventi negativi come temporanei o permanenti?

 

 

 

  1. CONCENTRAZIONE COME PONTE TRA MENTE E CORPO.

La CONCENTRAZIONE e la RIFLESSIONE aiutano a depurare la valutazione cognitiva da errori e facilita la gestione delle reazioni fisiche allo stress.

La concentrazione mi permette di avere l’attenzione alta in ogni momento e mi consente di riuscire a non reagire ai contenuti della mente come fossero realtà.

I pensieri sono solo pensieri, mentre la nostra reazione si basa invece sul convincimento che essi siano la realtà.

 

  1. AUMENTARE IL SENSO DI CONTROLLO PERSONALE: TECNICA DEGLI OBIETTIVI PRESTAZIONALI

Esperienze di successo elevano il nostro senso di controllo à fiducia ed autoefficacia.

L’aumento del senso di controllo porta ad un miglioramento della risposta emozionale, fisica e comportamentale alle situazioni di difficoltà.

Per questo, gli obiettivi che dobbiamo porci devono essere:

  • Specifico (fatto per me, non generale)
  • Definito, misurabile e valutabile
  • Descritto come basato su capacità che possono essere apprese, cose che posso apprendere, attraverso l’impegno.
  • Sfidante, per generare coinvolgimento emotivo
  • Sfidante, ma non eccessivamente (devo essere in grado di raggiungerli)
  • Strutturato in modo graduale (suddividere un obiettivo in piccoli passi graduali)
  • Tale per cui l’insuccesso possa essere ristrutturato

 

USO DELLO SPORT PER CONSTRUIRE LA RESILIENZA

Attualmente si abusa dei mezzi tecnologici, e questo porta delle conseguenze come:

 

  • Effetti sul cervello e sui comportamenti: diminuzione della capacità attentiva per il mondo esterno (differenti velocità del mondo virtuale e del mondo reale)
  • Incapacità di rapportarsi con gli altri e con la realtà
  • Incapacità di relazionarsi con il mondo reale e le sue difficoltà (colpa degli adulti o del loro disinteresse?)

 

Lo sport giovanile è uno strumento per reagire a questi disagi, perché:

  • Si oppone alla sedentarietà
  • Soddisfa il bisogno di socialità ed affiliazione
  • Aiuta i ragazzi a diventare maggiormente resilienti, a gestire insuccessi e frustrazioni

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